È proprio vero, non si smette mai di imparare. Questo assunto vale anche per l’olio extra vergine di oliva di cui pensiamo di sapere tutto, essendo l’extra vergine un alimento presente quotidianamente nei nostri piatti e sulle nostre tavole.

Eppure, ci sono dei miti che meritano davvero di essere sfatati. 

L’olio filtrato non è sinonimo di purezza. Falso.

Il mio Frantoio ha fatto una scelta di campo: l’olio extra vergine va filtrato. Perché le sostanze che gli conferiscono un aspetto particolarmente torbido, spesso esaltato con aggettivi tipo “artigianale”, altro non sono che impurità come gocce di acqua, buccia e polpa di olive, ecc. che con il passare del tempo tendono a depositarsi sul fondo e a provocare fermentazioni che possono danneggiare il prodotto. Filtrare l’olio extra vergine di oliva significa eliminare queste impurità e assicurare un prodotto capace di mantenere integre le sue preziose caratteristiche e qualità per molto tempo. L’olio extra vergine di oliva filtrato, se correttamente conservato, non è soggetto ad alterazioni.

L’olio evo deve maturare per diventare più buono. Falso.

Contrariamente al vino, che in alcuni casi migliora davvero invecchiando, l’olio extra vergine di oliva deve essere consumato in tempi relativamente brevi. Se ben conservato mantiene quasi intatte le sue qualità per 18 mesi, anche se aroma e profumo si indeboliscono. Il mio consiglio è quello di stimare i consumi in modo da individuare la giusta quantità di olio extra vergine di oliva da acquistare per esserne provvisti fino alla successiva campagna olearia. In questo modo ti garantirai un prodotto sempre fresco di annata!

Gli oli hanno tutti la stessa acidità. Falso.

L’acidità di un olio extra vergine di oliva indica la qualità della materia prima, ovvero delle olive. Il basso livello di acidità, dunque, sta a significare che le olive da cui l’olio evo è stato estratto erano sane e ben conservate. Ma attenzione, la normativa stabilisce dei limiti ben precisi di acidità e lo fa in base alle tipologie di oli. Di sicuro i valori ottimali di acidità sono quelli compresi fra 0,1% e 0,3% e ora scoprirai perché sono così fiera del mio olio extravergine di oliva!

La normativa stabilisce che:
- l’olio extra vergine di oliva deve avere un’acidità compresa fra lo 0% e lo 0,8%;
- l’olio vergine di oliva deve avere un’acidità compresa fra lo 0,81% e il 2%.

Gli oli extra vergine di oliva del mio frantoio, realizzati esclusivamente con olive pugliesi, hanno un’acidità di solo lo 0,2%.

Per ottenere questo risultato seguiamo infaticabilmente le buone regole per un olio evo di qualità:

- utilizziamo solo olive fresche, sane, mature e al giusto livello di invaiatura;
- moliamo le olive a freddo entro 24 ore dalla raccolta;
- confezioniamo l’olio direttamente in frantoio all’interno di lattine in acciaio.

I frantoi lavorano tutti nella stessa maniera, uno vale l’altro. Falso.

Personalmente sono impegnata nella valorizzazione del grande lavoro che sta dietro alla produzione di un olio extra vergine di oliva di qualità perché ho la fortuna di conoscere molto bene questo mondo in tutte le sue sfaccettature. Tradizione, innovazione, evoluzione, passione, esperienza sono solo alcune delle “parole magiche” che si nascondono dietro a un lavoro così antico e che con gli anni è stato fortunatamente normato. A partire dai metodi di coltivazione degli olivi, passando per i lavori da svolgere per garantire la loro crescita sana, arrivando alla raccolta delle olive e all’estrazione dell’olio: tutti passaggi fondamentali in cui sono richieste competenze, amore e onestà. Il mio consiglio è quello di affidarti a frantoi di fiducia che abbiano alle spalle una lunga esperienza, proprio come il mio Frantoio dalla storia decennale e dalla filosofia immutata nel tempo. 

Ora che ne sai di più sull’olio extravergine di oliva e sul mio Frantoio di famiglia, perché non provare il mio olio extra vergine di oliva dal cuore 100% pugliese?