Puglia, pieni anni 60. Pantaleo ha quasi 12 anni, il carattere sempre allegro e una voglia immensa di diventare grande. Come può, dà una mano al suo papà che trascorre le giornate nei campi, ma ciò che ama fare di più è accimindare (canzonare, ndr) suo nonno, che a sua volta lo acciminda. È il loro passatempo preferito. Sono la rappresentazione vivente del gatto e del topo. Entrambi gatto, entrambi topo, a fasi alterne.
Un giorno di giugno, uno come tanti, Pantaleo si alza di buonora, prima di tutti, in tempo per tirare un pizzicotto al nonno e farlo svegliare di soprassalto. Percorre il corridoio con passo felpato e a luci totalmente spente: è l’unico modo che conosce per rendersi quasi invisibile e riuscire ad avvicinarsi al nonno senza che lui se ne accorga.
Il corridoio porta dritto dritto in cucina dove il nonno, da un po’ di tempo, prende sonno disteso su una sdraio. Dorme sempre meno, ma si appisola sempre più facilmente, per questo è frequente che si addormenti sulla sdraio mentre in cucina c’è ancora movimento.
Pantaleo continua a camminare silenziosamente, arriva in cucina ma ignora che in sua assenza qualcosa era cambiato.
La nonna, prima di andare a coricarsi, aveva pensato bene di ripulire a fondo la dispensa. Per farlo l’aveva svuotata completamente, con l’intenzione di sistemare tutto al proprio posto l’indomani mattina. In questo modo l’acqua e l’aceto utilizzati per detergere i ripiani avrebbero fatto il loro effetto. Aveva posizionato tutte le conserve e le bottiglie di olio extra vergine di oliva accanto alla sdraio su cui il nonno si stava rilassando.
- «Mi raccomando Pantalè, che io ho messo tutte le bottiglie di olio e i vasetti delle conserve alla tua sinistra perché solo lì c’è spazio. Se domani mattina ti svegli prima di me, alzati dal lato destro. Mi hai sentita?».
- «Sine Lucje, ti ho sentita. Non sono mica sordo, e neppure rimbambito!» - risponde il nonno infastidito.
Il piccolo Pantaleo, ignaro di tutto, si appresta a fare il suo solito scherzo al nonno, ma proprio mentre sta per scoccare un pizzicotto birbantello sulla guancia sinistra, il suo piede incontra un ostacolo. Pantaleo non intende farsi fermare da niente e da nessuno. Fa un altro passo in avanti per avvicinarsi al nonno, ma questa volta il suo piede si scontra con qualcosa di più solido che a sua volta entra in contatto con un altro ostacolo producendo un rumore sordo.
Il nonno si sveglia di soprassalto. Istintivamente si alza dalla sdraio spaventato e punta i piedi sul pavimento, ovviamente sul lato sinistro proprio laddove sua moglie gli aveva raccomandato di non farlo. Il danno è fatto. Due barattoli di conserve e una bottiglia di olio extra vergine di oliva si infrangono al suolo e una chiazza dorata comincia a invadere la stanza.
- «Chi va là!» esclama il nonno infuriato.
Il piccolo Pantaleo prova a svignarsela, ma scivola sull’olio e cade sul pavimento viscido. La luce fioca che entra dalla finestra non permette di vedere con nitidezza cosa sta accadendo. Il nonno, rosso in volto, accende la luce e fa l’amara scoperta. Vede Pantaleo disteso sul pavimento mentre cerca disperatamente di liberarsi dalle grinfie dell’olio e dei sott’oli della nonna. Un disastro.
Il nonno perde le parole, guarda basito Pantaleo e nota una certa somiglianza con una tartaruga capovolta, distesa sul carapace, che cerca invano di muoversi. Una scena ridicola che produce una reazione del tutto imprevista. Lui, burbero e sempre pronto a strigliare chiunque gli capitasse sotto tiro, esplode in una risata fragorosa.
Il piccolo Pantaleo lo osserva incredulo. In un primo momento rimane immobile, poi incrocia il suo sguardo e inizia a ridere con lui. Cos’altro fare? In effetti una cosa da fare c’era: ripulire prima che la nonna si svegliasse, dopotutto quel disastro era “merito” loro.
I due, Pantaleo “u picciue” e Pantaleo “u granne”, decidono di avviare le operazioni di pulizia e capiscono che se vengono fatte con il sorriso e con il desiderio di alleggerire il peso delle responsabilità che grava sulla nonna, beh, sono davvero piacevoli.
Insomma, quella sventura alla fine si rivela utile. Gatto e topo condividono il loro tempo senza farsi dispetti e scoprono di essere legati da una forte sintonia.
Al suo risveglio la nonna percepisce nell’aria un buon profumo di pulito e guardando la sua dispensa nota con piacere che si presenta perfettamente ordinata, con tutte le conserve e le bottiglie di olio al loro posto.
- «Che strano, pensavo fossero di più. Quando si ripongono gli oggetti in modo ordinato è davvero tutta un’altra cosa. Grazie. Grazie davvero, vi siete meritati una colazione ricca e gustosa! Dai su, mettetevi a tavola!
Latte caldo e crostata con marmellata di fichi fatta in casa per Pantaleo “u picciue”; due fette di pane raffermo abbrustolito condite con olio extra vergine di oliva, quello di famiglia, pomodorini e una spolverata di origano per Pantaleo “u granne”.
I due si guardano soddisfatti negli occhi, occhi che parlano e che sembrano dire: “Siamo davvero una bella squadra”.