Quali sono?
Scopriamolo subito!
I vari tipi di olio d’oliva
Quando parliamo di olio di oliva entriamo in un mondo fatto di regole ben precise, leggi e metodi di lavorazione definiti.
Nell’Unione Europea infatti esistono denominazioni ben decodificate.
Cos’è quindi che differenzia le diverse tipologie di olio d’oliva?
Quante varietà ne esistono?
Tranquillo, ti rispondo subito:
- Olio extravergine di oliva: con un’acidità uguale o inferiore allo 0,8% (se non sai cos’è l’acidità in un olio d’oliva puoi scoprirlo qui) questo olio è estratto unicamente con metodi meccanici ed è, a livello organolettico e di proprietà, il migliore di tutti;
- Olio di oliva vergine: estratto esattamente come l’extravergine, l’olio vergine di oliva deve avere un’acidità inferiore o uguale allo 2,0%;
- Olio di oliva lampante: con un’acidità superiore al 2% questo olio è sempre estratto con soli metodi meccanici ma non è idoneo al consumo alimentare;
- Olio di oliva raffinato: anche se con un’acidità inferiore o uguale allo 0,3%, l’olio di oliva raffinato viene ottenuto grazie alle rettificazione di oli vergini lampanti attraverso metodi fisici e chimici, e successivamente viene raffinato;
- Olio di sansa di oliva greggio: si ottiene con l’estrazione chimica (grazie ad un solvente) dalle sanse, ovvero ciò che rimane dopo l’estrazione dell’olio;
- Olio di sansa di oliva raffinato: come prima ma poi raffinato. Ha un’acidità inferiore o uguale allo 0,3%;
- Olio di sansa di oliva: altro olio adatto all’uso alimentare. La sua acidità deve essere inferiore all’1% e si ottiene con il taglio dell’olio di sansa raffinato con un olio vergine (diverso dal lampante);
Scommetto che adesso che conosci quanti e quali tipi di olio d’oliva esistono, ami ancora di più l’extravergine.
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